Secondo la recente pronuncia della S.C. (Sent. 1379/2019), un lavoratore che muova critiche all’operato del proprio datore, rischia di commettere un illecito sanzionabile disciplinarmente nel caso in cui le osservazioni mosse violino i principi di verità, di continenza e di pertinenza. Gli Ermellini, nel ribadire in via preliminare il riconoscimento…
Il caso: alcuni lavoratori, dipendenti di un’agenzia di somministrazione, ricorrevano al Giudice del Lavoro per impugnare il licenziamento per giustificato motivo oggettivo che era stato loro comminato vista “l'impossibilità di reperire alcuna missione lavorativa compatibile con il livello professionale” presso le società c.d. utilizzatrici. La domanda giudiziale si fondava sull’argomento…
Il caso: un lavoratore ricorreva al Tribunale di primo grado per impugnare il licenziamento che gli era stato irrogato dal datore oralmente. Tuttavia, anche il Giudice di secondo grado respingeva la domanda, ritenendo che il lavoratore fosse incorso nel termine di decadenza previsto dalla legge per l’impugnativa stragiudiziale del recesso…
Il caso: una dipendente di Poste Italiane S.p.A., avendo aderito ad uno sciopero e pertanto non avendo potuto rispettare gli ordinari tempi di consegna della corrispondenza rimasta inevasa, si vedeva comminata la sanzione disciplinare di sei giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. L’organizzazione sindacale che aveva indetto lo…
Il caso: un lavoratore si vedeva contestato dalla propria azienda un illecito disciplinare commesso oltre due anni prima e, di conseguenza, veniva licenziato. Il Tribunale adito dal dipendente accertava l’illegittimità del recesso datoriale perché comminato a distanza di due anni dai fatti contestati, ma, tuttavia, riconosceva al lavoratore esclusivamente una…
Sul tema dei rapporti di lavoro alle dipendenze di società cooperative e sulle conseguenze in caso di licenziamento illegittimo è recentemente intervenuta la Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite con sentenza n. 27426/2017, risolvendo un annoso contrasto interpretativo relativamente al rapporto intercorrente tra la delibera di esclusione del socio…
Il caso: una società datrice comunicava al proprio dipendente un provvedimento di trasferimento dalla sede lavorativa originaria (Pomezia) ad altra sede (Milano) per ragioni, tecniche, organizzative e produttive, coincidenti con una asserita soppressione del posto di lavoro ricoperto dal detto dipendente. Il lavoratore rifiutava il trasferimento comunicatogli, manifestando, in ogni…
Il caso: una donna terza trasportata, a seguito di un incidente che aveva coinvolto la vettura su cui la stessa viaggiava, riportava una invalidità permanente del 25%. All’epoca dei fatti la vittima era disoccupata e, a causa delle invalidanti lesioni riportate, né poteva sostenere l’esame di stato per l’iscrizione all’Albo…
Il caso: una lavoratrice, nell'espletamento delle proprie mansioni di addetta al recapito della corrispondenza, trovandosi a bordo di un ciclomotore, scivolava sull'asfalto viscido per la pioggia riportando gravi fratture. L’INAIL non provvedeva alla liquidazione del danno biologico patito dalla lavoratrice in conseguenza del fatto che la società datrice non aveva…
Il caso: una paziente richiedeva la prestazione professionale di un medico, lamentando forti dolori addominali. Dagli esiti degli esami clinici prescritti dal medico incaricato, quest’ultimo diagnosticava un’ernia ietale, non disponendo, di contro, idonei accertamenti istologici che, qualora eseguiti tempestivamente, avrebbero rilevato con sensibile anticipo la natura tumorale della patologia da…
Il caso: un dipendente di un’azienda chimica veniva licenziato in tronco per aver lo stesso copiato su una propria pen drive svariati files e dati appartenenti alla società datrice, pur senza averne divulgato il contenuto a terzi. La Corte di appello di Perugia, in riforma del provvedimento emesso all’esito del…